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Anche a giugno, la produzione globale di acciaio fa segnare un incremento. Secondo i dati diffusi dalla World Steel Association, infatti, l’output mondiale, nel sesto mese del 2013, è cresciuto, rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso, dell’1,9%, attestandosi a quota 131,652 milioni di tonnellate, a fronte dei 129,229 milioni di tonnellate di dodici mesi prima.

Il primo semestre del 2013 è cresciuto rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente del 2%, sfornando globalmente 789,796 milioni di tonnellate di acciaio grezzo.

L’Europa dei 27, invece, rimane in territorio negativo anche nel mese di giugno. Il vecchio continente ha prodotto complessivamente 14,171 milioni di tonnellate, mettendo a segno un tonfo del 3,5% rispetto allo stesso mese del 2012. I principali Paesi a «vocazione siderurgica» hanno fatto registrare performance discordanti. La riduzione più significativa è stata quella italiana che ha toccato il 10,3%, mentre la più positiva è stata quella delle acciaierie spagnole che, con 1,300 milioni di tonnellate, sono cresciute del 5,9%. La Germania, con 3,684 milioni di tonnellate, a giugno ha rallentato del 2,2%, mentre la Francia ha ritrovato un segno positivo (+2,8%) sfornando 1,378 milioni di tonnellate di acciaio.

Nel continente asiatico, solamente la Corea del Sud registra un rallentamento (-5,4% con 5,458 milioni di tonnellate). Tutti i restanti Paesi presi in esame dal report dell’associazione mondiale evidenziano, invece, percentuali positive, tra le quali spicca quella messa a segno da Taiwan che è cresciuta del 14,5%, producendo 2,040 milioni di tonnellate di acciaio. Cina come sempre nettamente in testa fra i produttori mondiali: a giugno, le acciaierie del Paese del Dragone hanno sfornato 64,660 milioni di tonnellate, mettendo a segno un incremento del 4,6% rispetto a giugno 2012.

Lievissimo ridimensionamento per la produzione sudamericana (-1,5%), mentre rimane pressoché stabile quella nordamericana, che si contrae solamente dello 0,1% sfornando 9,790 milioni di tonnellate. Gli Stati Uniti, con 7,221 milioni di tonnellate, si dimostrano in linea con il trend della macro area di appartenenza, registrando un ridimensionamento minimo dello 0,2%. A sud, il Brasile, con 2,831 milioni di tonnellate, guadagna, rispetto a giugno 2012, un 2,7%.

A seguito, i dati relativi alle produzioni dei restanti paesi aderenti alla World Steel Association.

Fonte: siderweb.com

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