Normative più chiare ed eque, facilitazione del riassetto produttivo, stimolo alla domanda, creazione di canali commerciali, politiche più efficienti per energia e clima, incremento dell’innovazione. Questi i pilastri cruciali del piano europeo per l’acciaio presentato oggi a Strasburgo dopo l’approvazione da parte del Parlamento Europeo.
«L’industria siderurgica ha un futuro promettente in Europa – ha ribadito il vicepresidente della Commissione europea Antonio Tajani -. Dovrà però proseguire nell’innovazione dei prodotti, la sua tradizionale forza, che potrà aiutarla a ritrovare la competitività internazionale. Con questo piano vogliamo dare un segnale chiaro all’industria ed alla sua importanza strategica come motore della crescita. Questo è l’avvio di un processo: monitoreremo con costanza la situazione per adattare i nostri sforzi a quanto si renderà necessario. Tra un anno valuteremo quali saranno gli effetti».
Il piano, affidato ad un memoriale che è possibile visionare integralmente cliccando nel documento allegato in fondo all’articolo, vede tra le azioni concrete proposte normative comuni, la lotta al mercato nero di prodotti in acciaio ed alle evasioni fiscali e la nascita del marchio di qualità SustSteel ad indicare l’acciaio prodotto in maniera sostenibile. Per la ristrutturazione del settore, alla luce di un 30% di lavoratori che entro il 2025 rischiano di perdere il proprio impiego a causa delle ristrutturazioni imposte dall’overcapacity, verranno agevolate le assunzioni di giovani e l’inserimento del comparto acciaio tra le proposte di Erasmus, anche per lavoratori del settore, e scambi culturali europei. Inoltre, ci sarà l’utilizzo di fondi europei per mitigare gli effetti delle chiusure degli impianti più importanti e programmi europei e condivisi di sostegno alle ristrutturazioni. Per stimolare la domanda si proseguirà attraverso i progetti Cars2020 e SustenibileCostruction per le ristrutturazioni edili. Inoltre si perseguiranno tempestivamente le situazioni di commercio sleale tra i vari paesi, oltre al monitoraggio attento degli spostamenti di rottame, includendo anche il coking coal nella lista delle materie prime ad alta criticità. Sul fronte energetico l’obiettivo è quello di rendere meno impattanti gli effetti delle politiche ambientali, attraverso compensazioni per i contratti di fornitura a lungo termine che supportino le fonti verdi, analizzando i driver del prezzo energetico in maniera da mitigarne le oscillazioni, promuovendo l’applicazione delle Bat che prevedano il recupero energetico. Sul fronte dell’innovazione, infine, il driver base sarà quello del progetto Horizon 2020, per l’introduzione di tecnologie pulite nei processi industriali, attraverso partnership pubblico-private. Ricerca e sviluppo che si dovrà inoltre concentrare anche sulla valorizzazione della catena del valore sul fronte materie prime.
Tajani ha inoltre ribadito come la task force composta da sindacati, imprese e commissari europei proseguirà il proprio lavoro e analizzerà tra un anno gli effetti del documento. Il vicepresidente della commissione europea ha infine risposto ad una sollecitazione sul caso dell’Ilva di Taranto ribadendo che il piano prevede anche la possibilità di utilizzare aiuti di stato che vadano nella direzione della bonifica e dell’ambientalizzazione dei siti strategici, fondi che quindi potranno essere impiegati anche per il sito pugliese.
Fonte: siderweb.com