Le linee sono tutte in rialzo , segno evidente di un settore, quello siderurgico, che di strada da fare ne ha ancora molta. E’ lo scenario delineato dalle proiezioni dell’IISI (International Iron & Steel Insitute) presentate dal proprio general manger, Tony Trickett, durante l’ultimo meeting dell’Ocse a New Delhi.
La produzione. L’output di acciaio, dopo aver accelerato a corsa a partire dal 2001 e varcato la fatidica soglia del miliardo di t/a lo scorso anno, si prepara ad una continua escalation. Dal 2006, anno in cui la produzione dovrebbe attestarsi intorno al miliardo e 130 mln t/a, si giungerà al 2010 mettendo a segno continui incrementi fino a quota 1 miliardo e 400 milioni di t/a. Allo stesso tempo, la Cina continuerà a svolgere il ruolo da protagonista. Lasciatasi alle spalle un 2005 da 350 milioni di t/a, il Dragone passerà dai 390 milioni di t/a di quest’anno per puntare dritto ai 500 milioni di tonnellate annue dell’ultimo anno del decennio.
La produzione. L’output di acciaio, dopo aver accelerato a corsa a partire dal 2001 e varcato la fatidica soglia del miliardo di t/a lo scorso anno, si prepara ad una continua escalation. Dal 2006, anno in cui la produzione dovrebbe attestarsi intorno al miliardo e 130 mln t/a, si giungerà al 2010 mettendo a segno continui incrementi fino a quota 1 miliardo e 400 milioni di t/a. Allo stesso tempo, la Cina continuerà a svolgere il ruolo da protagonista. Lasciatasi alle spalle un 2005 da 350 milioni di t/a, il Dragone passerà dai 390 milioni di t/a di quest’anno per puntare dritto ai 500 milioni di tonnellate annue dell’ultimo anno del decennio.
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Il minerale ferroso. Le scenario anticipato dall’IISI sul fronte del minerale ferroso è all’insegna di un incremento tanto della domanda quanto dell’offerta con una accelerazione del movimento a partire dal 2004. Ciò che si prospetta per i prossimi anni è un maggior aumento dell’offerta rispetto all’incremento della domanda. Quello che si legge nelle rilevazioni dell’Istituto internazionale non è certo un ribaltone ma comunque anticipa un fenomeno che potrebbe portare ad un assorbimento delle tensioni sui prezzi. Secondo l’IISI, le tre maggiori compagnie minerarie produrranno di più. Nel 2008, ad esempio, CVRd porterà la produzione a quota 325 milioni di tonnellate dopo i 309 milioni del 2007 (276 milioni quest’anno). Allo stesso tempo, Rio Tinto estrarrà, nel 2008, 206 milioni di tonnellate (192 nel 2007 e 190 milioni nel 2006) mentre BHP Billiton si accoderà con 129 milioni di tonnellate (109 nel 2007 e 2006).
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L’impennata della domanda mondiale coincide, e come potrebbe non esserlo, con il rafforzamento dei consumi di minerale ferroso da parte della Cina passati in 10 anni, dal ’95 al 2005, da 178 a 541 milioni di tonnellate l’anno con un peso sempre crescente delle importazioni. L’IISI si attende, per il 2010, un paese asiatico in grado di assorbire 780 milioni di t/a.
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Il carbone metallurgico. Domanda ed offerta mondiale troveranno un equilibrio, ma solo nel 2010 quando si troveranno entrambe a 269 milioni di tonnellate. Sarà, in questo caso, la domanda a correre più dell’offerta dopo anni in cui la prima si piazzava solitamente al di sotto della seconda. Unica eccezione, il 2004 anno in cui la domanda superò l’offerta.
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