«Il Gruppo Danieli continuerà a consolidare l’espansione internazionale, la competitività in termini di innovazione, tecnologia, qualità, costi produttività e servizio al cliente».
Questo l’obiettivo primario nella strategia del gruppo di Buttrio allegato alla presentazione del bilancio 2011-2012 chiuso lo scorso 30 giugno e approvato lunedì dal Cda dell’azienda Friulana.
Un bilancio che ha visto l’ultimo scorso esercizio chiudersi con ricavi a 3,08 miliardi di euro, -1,2% sull’anno precedente, tradottisi in utili in discesa dell’1,1% assestandosi a 190,4 milioni di euro. L’Ebitda è forse una delle voci a risentire maggiormente del ridimensionamento del giro d’affari con un -10,5% e una discesa da 349,5 a 312,8 milioni di euro. Un -22,4% invece per il Mol, sceso al di sotto dei 300 milioni di euro, mentre il calo più pesante è quello relativo all’utile operativo in discesa del 28,8% assestandosi a 210,8 milioni di euro.
Analizzando nello specifico i due filoni principali di Business dell’azienda vale a dire Plant making e Steel making si può notare come a differenza di alcuni anni fa è la divisione della produzione di acciaio guidata da Abs a registrare gli incrementi maggiori, con un +9% rispetto ai risultati 2011 e più di 891 milioni di euro di ricavi, che portano ad un Ebitda in crescita del 46% 111,7 milioni di euro e un risultato netto da quasi 35 milioni di euro che equivale ad un incremento del 77% rispetto al 30 giugno 2011.
I maggiori volumi di ricavo rimangono però legati alla divisione Plant making, che però al 30 giugno 2012 paga un 5% rispetto all’anno precedente con 2,19 miliardi di euro. L’Ebitda della divisione scende del 26% a 201 milioni di euro e per un risultato netto da 155,5 milioni di euro (-10%).
In leggera flessione rispetto ad un anno fa anche il portafoglio ordini sceso a 3,22 miliardi di euro, rispetto ai 3,38 miliardi di euro registrati a giugno 2011, su cui pesa la discesa degli ordini relativi agli acciai speciali scesi da 380 milioni di euro agli attuali 173 milioni di euro.
A livello strategico il gruppo di Buttrio ha rilevato come a per la produzione di acciaio si sia dato il via agli investimenti per modernizzare il blooming esistente nello stabilimento di Cargnacco, a quelli per la ricerca metallurgica per potenziare la presenza e inserirsi nell’alta gamma degli acciai speciali europei, direzione in cui va anche l’acquisto della acciaieria croata di Sisak; resta in sospeso invece la destinazione del progetto «Rotoforgia» che prevede la realizzazione di una nuova officina meccanica da 200 per 60 metri per lavorare grandi profili e sagomarli a seconda delle richieste dei clienti.
Importanti investimenti e acquisizioni strategiche anche per la divisione Plant making, sia per l’ampliamento del centro di ricerche di Buttrio,che per il miglioramento dell’officina meccanica della sede con 40 milioni di euro destinati alla specializzazione nell’alta qualità, oltre che per le acquisizioni di: «Innoval Technology» in Inghilterra, Akros Henschel in Germania, mentre in Italia sono entrate a far parte del gruppo la Candotti di Gorizia, la Tonoli di Brescia e un ramo della Olivotto Ferrè di Torino.
Fonte: Siderweb.com