Secondo quanto riportato da shippingonline.ilsecoloxix.it, la situazione di mercato, con i prezzi dell’acciaio in aumento e quelli dei noli in ribasso, ha generato una condizione perlomeno curiosa: l’aumento delle demolizioni navali.
Questo stato di cose nasce in un contesto di eccesso di offerta di navi (figlia dell’esplosione degli ordini del biennio 2007/2008 e che vedrà il suo termine, secondo Fitch, nel 2014) con conseguente crollo del prezzo dei noli.
Per contrastare queste condizioni poco favorevoli, gli armatori stanno agendo in due direzioni: la prima consiste nel fermare le navi all’ancora, così da spingere verso l’altro il costo dei noli; la seconda soluzione vede un aumento delle demolizioni, che trasformano le navi in rottame di acciaio pronto ad essere riciclato e venduto intorno ai 480 dollari alla tonnellata.
Per quanto possa sembrare strano, i numeri confermano la tendenza a smantellare le imbarcazioni. Il primo trimestre del 2012 ha infatti segnato il record assoluto in tal senso, con ben 139 navi spiaggiate tra India, Pakistan e Bangladesh.
A. Sabini Fender