In una bozza di proposta legislativa, modifiche quali una soglia di esenzione per i piccoli importatori
Semplificare e snellire alcuni obblighi di rendicontazione, con lo scopo ultimo di ridurre gli oneri amministrativi senza compromettere gli obiettivi ambientali. Queste le motivazioni alla base di una bozza di proposta legislativa della Commissione europea contenente significative modifiche al Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere (Cbam).
Nel documento, che circola da qualche giorno e che è stato visionato da siderweb, si legge che «la proposta renderà più facile per gli importatori di merci nell’Unione l’adempimento degli obblighi di dichiarazione del Cbam, semplificando alcuni requisiti di rendicontazione che si basano su calcoli complessi e processi di raccolta dei dati». Inoltre, «la proposta rafforzerà anche il monitoraggio e la supervisione. Aumenterà la capacità della Commissione di elaborare i dati e di scambiare informazioni pertinenti con le autorità nazionali per garantire che l’utilità delle informazioni comunicate dalle parti interessate sia massimizzata. Consentirà inoltre alla Commissione di individuare meglio i rischi e alle autorità nazionali competenti di essere meglio attrezzate per intraprendere le azioni appropriate laddove necessario».
Soglia di esenzione per i piccoli importatori
Una misura chiave riguarda l’introduzione di una soglia di esenzione per i piccoli importatori, ossia per le aziende che importano annualmente meno di 50 tonnellate di merci Cbam o merci con 100 tonnellate di CO2. «La semplificazione proposta – si legge – dovrebbe esentare circa il 90% degli importatori dagli obblighi Cbam, mantenendo oltre il 99% delle emissioni incorporate nel campo di applicazione, salvaguardando così la natura ambientale del meccanismo». Tale approccio mira a concentrare l’attenzione e le risorse sugli operatori con un impatto ambientale più significativo, alleggerendo il carico burocratico per piccole e medie imprese e privati per i quali l’adempimento degli obblighi Cbam sarebbe significativamente superiore ai benefici ambientali e normativi.
A tal proposito, la scorsa settimana, secondo quanto riportato da Reuters, il commissario europeo per l’Azione per il clima, Wopke Hoekstra, ha dichiarato che, secondo le analisi della Commissione, quasi tutte le emissioni coperte dal Cbam (97%) sono prodotte da appena il 20% delle aziende che rientrano nel sistema. «Non sarebbe quindi intelligente lasciare questo 80% circa fuori dai guai, in termini di oneri amministrativi? A mio parere, sì», ha affermato durante una riunione al Parlamento europeo.
Rinvio dell’obbligo di acquisto dei certificati
Tra le novità più rilevanti, la proposta prevede il posticipo della vendita dei certificati Cbam dal 2026 a febbraio del 2027. «Per dare ai dichiaranti Cbam autorizzati il tempo sufficiente per adeguarsi alla modifica del regolamento Ue n. 2023/956, è opportuno che essi siano eccezionalmente obbligati ad acquistare certificati Cbam nel 2027 solo per le emissioni incorporate in merci importate nel 2026. Il prezzo dei certificati acquistati nel 2027, corrispondenti alle emissioni incorporate in merci importate nell’Ue nel 2026, dovrebbe riflettere i prezzi delle quote Ets dell’Ue nel 2026», si legge.
Sanzioni più severe per le inadempienze intenzionali
Le autorità competenti, nell’applicare sanzioni, «devono poter prendere in considerazione le circostanze specifiche, come il comportamento intenzionale o negligente del dichiarante. Ciò consentirebbe di ridurre l’importo della sanzione in caso di errori trascurabili o non intenzionali». Tuttavia, «a seconda della durata, della gravità, della portata, della natura intenzionale e della ripetizione dell’inosservanza», le multe potrebbero aumentare da tre a cinque volte per ogni certificato Cbam non consegnato. Un esempio di inosservanza è il frazionamento delle importazioni.
Altre modifiche
La proposta prevede ulteriori modifiche operative oltre a quelle descritte. Per esempio, il termine per la presentazione delle dichiarazioni Cbam viene posticipato da maggio ad ottobre, offrendo così più tempo per la raccolta e verifica dei dati necessari. Inoltre, i calcoli delle emissioni sono stati semplificati per alcuni beni.
Le modifiche al Cbam potrebbero fare parte di un pacchetto di proposte che Bruxelles sta elaborando e che dovrebbe presentare questo mese, nel tentativo di semplificare le politiche di sostenibilità, considerate da alcune industrie come troppo complesse e onerose.
Fonte. siderweb.com