Le parti porteranno avanti i negoziati sul Gassa fino al 31 dicembre
Si è chiuso con un nulla di fatto il vertice di venerdì tra Stati Uniti e Unione europea a Washington. L’atteso accordo sull’eliminazione dei dazi su acciaio e alluminio è stato rimandato infatti a fine anno. L’agenda, come ci si poteva aspettare, è stata occupata principalmente dai conflitti in Ucraina e Medio Oriente, e la dichiarazione congiunta Usa-Ue che è stata diramata a seguito dell’incontro ha accennato solo brevemente al Gassa (Global Arrangement on Sustainable Steel and Aluminium): «In questi due anni, abbiamo compiuto progressi sostanziali per identificare le fonti di capacità in eccesso non di mercato. Abbiamo anche raggiunto una migliore comprensione degli strumenti per affrontare l’intensità delle emissioni delle industrie dell’acciaio e dell’alluminio. Siamo ansioni di continuare a fare progressi su questi importanti obiettivi nei prossimi due mesi».
Il Gassa dovrà affrontare due punti: l’eccesso di produzione di acciaio da parte di economie non di mercato e la produzione green dell’acciaio. Di recente, l’Ocse ha rilevato che la capacità siderurgica in eccesso a livello mondiale ha superato i 600 milioni di tonnellate all’anno e che la maggior parte di essa si trova in Asia, Medio Oriente e Nord Africa. Eurofer intanto ha sottolineato che entro il 2026 è prevista l’installazione di una capacità aggiuntiva di circa 150 milioni di tonnellate all’anno costituita da altiforni ad alta intensità di carbonio.
Sempre sull’acciaio, l’Ue punta a una revoca tout court dei dazi Usa, mentre gli Usa vorrebbero una semplice proroga della sospensione, per riservarsi in futuro la possibilità di tornare ad applicarli. Inoltre, Washington chiederebbe all’Ue dazi generalizzati su acciaio e alluminio provenienti dalla Cina, ma sembra che Bruxelles intenda agire solo dopo una lunga indagine, in conformità con le regole del Wto.
Senza un’intesa entro il 31 dicembre 2024, ripartirebbero dal 1° gennaio 2024 i dazi imposti da Donald Trump nel 2018, nella misura del 25% per l’acciaio e del 10% per l’alluminio, con una ritorsione equivalente da parte dell’Ue. Nel 2021, l’amministrazione aveva trovato con l’Ue un’intesa per la sospensione delle tariffe (che includeva una quota massima di import negli Usa di acciaio e alluminio), con la condizione di un accordo permanente entro fine 2023.
FONTE: SIDERWEB.COM