Non trova pace il gruppo siderurgico di Piombino, che, dopo circa un mese dall’accordo sul debito, si trova nuovamente a fare i conti con l’incertezza derivante dalle notizie poco rassicuranti provenienti dalla Francia.
Secondo quanto riportato da Siderweb, infatti, alcuni organi di informazione transalpini avrebbero palesato l’ipotesi che il governo francese non sia favorevole alla cessione di quattro centrali idroelettriche, di proprietà della controllata Ascometal, ad una società svizzera. La vendita delle centrali avrebbe fatto affluire nelle casse della Lucchini 50 milioni di euro, che costituivano una consistente parte del prestito ponte che era stato richiesto dalla banche creditrici a garanzia dell’accordo sul piano di ristrutturazione finanziaria.
Il governo francese si sarebbe opposto alla vendita separata di Ascometal (per la quale c’è già un accordo con il fondo americano Apollo sulla base di 310 milioni) e delle centrali idroelettriche, mettendo a rischio l’intero impianto sul quale era stata costruita l’intesa con gli istituti di credito.
Nel frattempo, secondo quanto previsto dal piano di risanamento del debito, è stata perfezionata la cessione del 100% di Bari Fonderie Meridionali S.p.A. (ex Breda Fucine), principale produttore nazionale di armamento ferroviario, alla società ceca DT, specializzata nella progettazione e produzione di scambi ferroviari.
A Piombino, intanto, Rsu e Direzione aziendale hanno siglato un accordo per un periodo di cassa integrazione, ad agosto, che coinvolgerà fino a 1600 lavoratori. La decisione di usufruire di un mese di CIG è stata presa a seguito della fermata estiva per manutenzione straordinaria dell’altoforno e del perdurare della riduzione dei volumi, in particolare relativi alla produzione di vergella.
A. Sabini Fender