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News 2011

Lucchini: incertezze sul piano di ristrutturazione del debito

By 17 Giugno 2011No Comments

L’acquisizione, da parte di due fondi speculativi britannici, di 23 milioni di crediti della banca francese Société Générale, potrebbe mettere a rischio il piano di risanamento del debito (circa 770 milioni di euro) dell’acciaieria di Piombino. Questo è lo scenario paventato da Milano Finanza-Dow Jones News: i due hedge fund, infatti, sarebbero contrari al piano previsto. La notizia è emersa a margine della riunione tenutasi tra le principali banche creditrici del gruppo siderurgico bresciano (Unicredit, Monte dei Paschi, BP, BNP Paribas, Intesa San Paolo), durante la quale i rappresentanti dei due fondi speculativi si sono opposti al piano che, per essere valido sotto la supervisione del tribunale, deve ottenere il placet del 60% dei creditori. I due hedge fund si sarebbero poi rifiutati anche di partecipare al nuovo prestito ponte di 50 milioni chiesto da Lucchini come anticipo rispetto alla cessione delle 4 centrali svizzere della consociata francese Ascometal. Nel frattempo, secondo Il Mondo, si sarebbero intensificati i colloqui con la proprietà di Acciaierie Venete (che sarebbe interessata allo stabilimento di Piombino) e con il fondo Apollo, che è interessato all’acquisizione della consociata francese Ascometal, anch’essa di proprietà, come Lucchini, del colosso siderurgico russo Severstal, controllato dal magnate Mordashov. L’incertezza che grava sull’acciaieria di Piombino sta preoccupando non poco le rappresentanze sindacali, che vedono il piano di risanamento come l’unica via possibile per garantire il mantenimento del ciclo integrale e l’apertura di una nuova fase dedicata alla ricerca di possibili acquirenti. Nel frattempo, il 14 giugno si è tenuta a Roma una riunione tra le parti interessate ed il sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico Scaglia; come riportato da Il Sole 24 Ore, sarebbe emersa la necessità di trovare un accordo entro il 24 giugno, per dare il via libera al piano industriale proposto dall’azienda e scongiurare eventuali perdite di quote di mercato. Per quanto all’incontro siano state date rassicurazioni circa i mantenimenti dei livelli occupazionali e produttivi, Fim, Fiom e Uilm hanno proclamato 2 ore di sciopero per lunedì 20 giugno per tutti i dipendenti del gruppo.

Sabini Fender

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