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Lo scenario mondiale

Ottobre in pareggio per la produzione siderurgica mondiale. Nel decimo mese dell’anno, secondo i dati resi noti dalla World Steel Association, le acciaierie globali hanno sfornato 147,3 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, con il medesimo risultato di ottobre 2021.
Tra i primi dieci Paesi produttori globali, quelli in crescita sono, come ad agosto e settembre, solo tre: la Cina, che mostra il maggior incremento con un +11,0% a 79,0 milioni di tonnellate, l’India (+2,7% a 10,5 milioni di tonnellate) e l’Iran (+3,5% a 2,9 milioni di tonnellate). Rimangono caratterizzati dal segno «meno», invece, la Turchia (-17,8% a 2,9 milioni di tonnellate), la Germania (-14,4% a 3,1 milioni di tonnellate), la Corea del Sud (-12,1% a 5,1 milioni di tonnellate), la Russia (-11,5% a 5,8 milioni di tonnellate), il Giappone (-10,6% a 7,3 milioni di tonnellate), gli USA (-8,9% a 6,7 milioni di tonnellate) e il Brasile (-4,5% a 2,8 milioni di tonnellate).
Prendendo in considerazione le otto macro-aree in cui la World Steel Association suddivide il globo, anche in questo caso sono tre quelle che migliorano i propri risultati: il Medio Oriente (+6,7% a 4,0 milioni di tonnellate), l’Asia e Oceania (+5,8% a 107,3 milioni di tonnellate) e l’Africa (+2,3% a 1,4 milioni di tonnellate). Marcia indietro per: CSI (-23,7% a 6,7 milioni di tonnellate), UE (-17,5% a 11,3 milioni di tonnellate), Paesi europei extra-Ue (-15,8% a 3,7 milioni di tonnellate), Nord America (-7,7% a 9,2 milioni di tonnellate) e Sud America (-3,2% a 3,7 milioni di tonnellate).

 

La siderurgia italiana

Nel decimo mese del 2022 la produzione di acciaio grezzo in Italia è stata pari a 2,014 milioni di tonnellate, con una diminuzione del 9,3% rispetto ad ottobre dello scorso anno. In volumi, la contrazione è stata di 206mila tonnellate. L’output complessivo dei primi dieci mesi del 2022 è stato di 18,477 milioni di tonnellate (-10,9%).
Ad ottobre le acciaierie italiane hanno inoltre sfornato 1,103 milioni di tonnellate di prodotti lunghi (-14,2% rispetto all’anno precedente) e 821mila tonnellate di prodotti piani (-22,0%).

Import-export

Ad agosto 2022 bilancia commerciale siderurgica italiana fa registrare un alleggerimento rispetto al corrispondente mese dell’anno scorso: il deficit è infatti calato da 1,080 milioni di tonnellate a 780mila tonnellate, con un miglioramento di poco più di 300mila tonnellate.
La riduzione del deficit commerciale italiano è stata resa possibile dalla performance dei Paesi extra Ue, con i quali la bilancia commerciale è passata da -1,021 milioni di tonnellate a -687mila tonnellate, con un minor sbilanciamento di 334mila tonnellate. Peggiora, invece, la posizione verso i partner dell’Unione Europea: da -59.187 tonnellate nell’agosto 2021 a -92.967 tonnellate.

Importazioni

Nell’ottavo mese del 2022 le importazioni di materie prime, semilavorati, prodotti finiti e tubi sono state pari a 1,718 milioni di tonnellate, con un calo del 20,0% rispetto all’anno precedente. In volumi, gli arrivi dall’estero sono diminuiti di 429.579 tonnellate.
La riduzione delle importazioni è comune a tutte le categorie prese in esame, con i piani che limitano i danni (-2,8% a 802mila tonnellate), mentre i lunghi (-13,0% a 113mila tonnellate), i semilavorati (-29,2% a 237mila tonnellate), i tubi (-31,9% a 34mila tonnellate) e le materie prime (-34,2% a 532mila tonnellate) perdono maggiormente terreno.
Dividendo l’import per provenienza geografica, si nota una contrazione sia per gli arrivi dai Paesi dell’Unione (-13,6% a 764mila tonnellate) sia per quelli dai Paesi extra UE (-24,5% a 954mila tonnellate). La quota di mercato dell’UE sul totale delle importazioni è pari al 41,1% (44,5% l’anno scorso).

Esportazioni

L’export italiano di materie prime siderurgiche e prodotti in acciaio è sceso del 12,1% ad agosto, passando da 1,067 milioni di tonnellate del 2021 a 938mila tonnellate. In volumi, il calo è stato di 129.373 tonnellate.
Analizzando con maggior dettaglio le categorie monitorate, si segnala un miglioramento per tre categorie ed un peggioramento per le altre due. In particolare, crescono le vendite di tubi (+1,2% a 166mila tonnellate), semilavorati (+4,4% a 85mila tonnellate) e materie prime (+48,3% a 72mila tonnellate), mentre scendono quelle di piani (-16,1% a 321mila tonnellate) e di lunghi (-24,9% a 293mila tonnellate).
Dal punto di vista geografico la riduzione è esclusivamente appannaggio dell’Unione Europea (-18,6% a 61mila tonnellate), mentre le vendite nei Paesi extra UE si incrementano del 10,0% (267mila tonnellate). La quota di mercato dell’UE sulle esportazioni italiane è pari al 71,5 %.

Novembre: cresce il rottame

A novembre scendono ancora i finiti, mentre risale il rottame. Nell’undicesimo mese dell’anno, infatti, i prezzi medi dei prodotti siderurgici in Italia mostrano ancora cali, come si può notare dall’analisi dell’andamento del Carbon Steel Index (ovvero l’indice che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti siderurgici in acciaio al carbonio in Italia), che è sceso da 158,85 punti di ottobre a 144,78 punti, con una contrazione dell’8,9%. Si tratta del valore più basso dal marzo del 2021. Entrando nel dettaglio, nel segmento dei piani in acciaio al carbonio perdono oltre 70 euro la tonnellata i coils e le lamiere da treno, mentre nei lunghi è la vergella a pagare il prezzo più alto alla congiuntura negativa, con una riduzione di circa 100 euro la tonnellata rispetto alla media di ottobre. In diminuzione anche lo Stainless Steel Index (ovvero l’indice che misura le quotazioni medie alla tonnellata dei prodotti siderurgici in acciaio inox in Italia), che però perde solo l’1,6%.
Sul versante del rottame, infine, a novembre si assiste al proseguimento della crescita della materia prima: lo Scrap Index arriva a 116,58 punti contro i 113,13 del mese precedente.

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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