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Poco o nulla è cambiato nell’ultima settimana nel comparto italiano del rottame. «Qualche acciaieria, tra le prime che fermeranno gli impianti, ha abbassato i prezzi d’acquisto di 5-10 euro, mentre le altre hanno lasciato le quotazioni invariate» ha affermato un commerciante, aggiungendo che «ora si tratta di vedere quando inizieranno e quanto dureranno effettivamente gli stop. Aspettiamo di ricevere notifiche definitive e ufficiali». Stop che, come ripetuto più volte nelle scorse settimane, sembrano comunque destinati ad essere più lunghi del solito quest’anno: indicativamente, ammonteranno a 3-4 settimane. «Forse solo un’acciaieria non fermerà oppure lo farà al massimo per una decina di giorni» ha precisato la stessa fonte.

Intanto, a una domanda complessivamente ridotta – a causa della debolezza del mercato dei prodotti finiti – fa da contraltare un’offerta altrettanto carente, in parte anche per motivi fiscali. «Non ci sono grandi quantità disponibili né all’acquisto né alla vendita e direi che c’è la tendenza da parte delle acciaierie ad acquistare, se ne hanno bisogno, ai prezzi che vogliono, oppure a rimandare direttamente ogni ragionamento a gennaio» ha commentato una fonte.

Allargando lo sguardo all’estero, infine, si segnala un lieve rimbalzo dei prezzi in Turchia nell’ultima settimana, con l’HMS 1/2 80:20 ora a quota 340-350 $/t CFR. Tuttavia, pare che il rialzo (pari a 15-20 $/t) sia stato guidato più dalla scarsa disponibilità di materiale che da un miglioramento del mercato siderurgico locale, dove le acciaierie hanno ridotto il tasso di capacità produttiva nell’ultimo mese per far fronte all’aumento dei costi unito ai bassi volumi di vendita.

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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