«La filiera dell’eolico è in grado di fornire i propri servizi, le risorse economiche ci sono. Il collo di bottiglia sono le autorizzazioni: sono troppo lente e complesse. Il Consiglio e il Parlamento devono adottare con urgenza il piano REPowerEU per le autorizzazioni»; piano che ha fissato l’obiettivo di 510 GW entro il 2030, ovvero 39 GW di nuova capacità dall’eolico all’anno, più del doppio di quanto si sta installando ora. A dirlo è Giles Dickson, CEO di WindEurope, che insieme ad Axel Eggert, direttore generale di Eurofer, ha firmato una nota congiunta in cui si chiede all’Europa di accelerare sulle rinnovabili e sull’idrogeno.
«L’industria siderurgica ha sviluppato tecnologie all’avanguardia per la produzione di acciaio low carbon usando fonti energetiche non fossili, ma non abbiamo una produzione sufficiente di energie rinnovabili né le relative infrastrutture. Per non parlare dell’idrogeno: non esiste alcuna infrastruttura» ha sottolineato Eggert. «La rapida espansione dell’energia eolica, delle reti elettriche connesse e delle infrastrutture per la produzione di idrogeno è fondamentale per il successo della transizione verde dell’acciaio» ha aggiunto.
L’appello arriva in una settimana chiave per il futuro energetico e climatico dell’Unione europea. «Il peggioramento della situazione delle forniture di gas e la necessità di affrancarsi dalla Russia rendono ancora più pressante la necessità di investire in infrastrutture per l’energia verde» scrivono Eurofer e WindEurope.
Il piano REPowerEU è stato lanciato a maggio dall’Ue proprio in risposta alle difficoltà e alle perturbazioni del mercato mondiale dell’energia causate dall’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, con l’obiettivo di porre fine alla dipendenza dai combustibili fossili russi. Secondo la Commissione, per REPowerEU servono 210 miliardi di euro di investimenti supplementari di qui al 2027 (oltre a quelli per gli obiettivi fissati dal “Fit for 55”). L’obiettivo è arrivare, entro il 2030, a risparmiare 80 miliardi di euro l’anno sulle importazioni di gas, 12 miliardi di euro sulle importazioni di petrolio e 1,7 miliardi di euro su quelle di carbone.
FONTE: SIDERWEB.COM