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Ancora una volta il maggior produttore siderurgico mondiale fa segnare un calo pesante nei confronti dell’anno precedente, penalizzando in maniera importante i dati statistici dei 64 Paesi rilevati dalla WSA.

In termini generali l’output globale a settembre è stato di 144,4 milioni di tonnellate per un -8,9% rispetto al nono mese del 2020.

Superati i ¾ del 2021 la produzione complessiva è stata di 1,46 miliardi di tonnellate per un +7,8% sull’anno precedente.

La produzione mondiale ancora negativa a settembre

Guardando le performance dei singoli Paesi spicca il -21,2% mensile della Cina che resta sotto i 74 milioni di tonnellate; dato che comunque non compromette il +2% sul 2020 dopo nove mesi dell’anno in cui sono state sfornati quasi 806 milioni di tonnellate.

La maggior crescita mensile a settembre è del Giappone, con un +25,6% e 8,1 tonnellate di output. La maglia nera invece spetta all’Iran -51,4% e una produzione stimata di 1,3 milioni di tonnellate.

A livello annuo il miglior incremento è invece dell’India con un +23,3% per 87,3 milioni di tonnellate prodotti da gennaio a settembre.
Tra i primi 10 paesi produttori l’unico a restare in territorio negativo è l’Iran con un -8,6%.

L’Africa fa ancora la parte del leone nella classifica delle macroaree con un +51% mensile e un +31,2% di incremento nel dato a nove mesi. Bene anche l’America del Sud con un +17% mensile e un +23,9% annuo. Ultimo posto per il Medio Oriente con un -35,7% nel dato di settembre e un -3% sui nove mesi del 2021.

 

FONTE: SIDERWEB.COM

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