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News 2011

Giappone (1) – La scheda del settore siderurgico del Paese del Sol Levante

By 16 Marzo 2011No Comments

In seguito alle calamità naturali che hanno investito il Giappone, Siderweb propone una scheda per capire meglio quali sono le dimensioni dell’industria siderurgica giapponese.

Produzione – Il Giappone vanta una grande tradizione nell’industria siderurgica: attualmente il Paese asiatico è il secondo produttore globale di acciaio, ma dal 1991 al 1995 è stato il Paese leader a livello globale, prima di venire superato dalla vicina Cina. Nel 2010 le acciaierie nipponiche hanno prodotto 109 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, con un incremento del 25,2% rispetto all’anno precedente. Il risultato è del 8,8% inferiore rispetto al record messo a segno nel 2007, quando l’output arrivò a 120 milioni di tonnellate. Della produzione del 2010, oltre il 78,2% proviene da altiforni ed il restante 21,8% dal forni elettrici. Il 22,6% dell’output nipponico è di acciai speciali, mentre il resto è di acciai comuni.

Consumo – L’industria siderurgia nipponica è fortemente rivolta all’export, quindi il consumo interno risulta notevolmente inferiore alla produzione. Nel 2010 il dato della domanda apparente si è assestato a 68,1 milioni di tonnellate, con un miglioramento rispetto al 2009 di 13 milioni di tonnellate. Il record del consumo apparente nipponico è stato conseguito nel 2007, con 86,3 milioni di tonnellate, il 26% in più rispetto al 2010.

Commercio estero – Come detto, il Giappone è un Paese fortemente orientato all’export. Mentre le importazioni viaggiano dal 2006 al 2010 sul ritmo di circa 5 milioni di tonnellate annue (unica eccezione il 2009 con 3,5 milioni di import), l’export è decisamente superiore. Nel 2010 addirittura ha toccato il nuovo record storico, con 46,5 milioni di tonnellate di acciaio esportato (+29,8% rispetto al 2009) ed una bilancia commerciale positiva per 41,5 milioni di tonnellate. Scendendo maggiormente nel dettaglio dell’export i prodotti finiti in acciai comuni rappresentano volumi per circa 30 milioni di tonnellate, mentre i finiti in inox e speciali ammontano a 8 milioni di tonnellate. I piani in acciai comuni sono oltre 24,9 milioni di tonnellate, mentre i lunghi in acciai comuni 2,7 milioni di tonnellate ed i tubi 1,7 milioni di tonnellate. I migliori clienti delle acciaierie giapponesi sono Corea del Sud, Cina, Tailandia, Taiwan e gli USA.

Assetto industriale – La siderurgia giapponese è altamente concentrata: i primi cinque gruppi del Paese assommano l’80% della produzione nazionale e ben due acciaierie erano tra i maggiori cinque produttori mondiali nel 2009 (ultimi dati disponibili). Due anni fa, infatti, Nippon Steel ha prodotto 26,5 milioni di tonnellate di acciaio, seguita a breve distanza da JFE Holdings (25,8 milioni di tonnellate). Il terzo produttore nipponico è Sumitomo (11 milioni di tonnellate), poi Hyundai (8,4 milioni di tonnellate) e Nisshin (3,1 milioni di tonnellate). Nel 2008 le cinque acciaierie elencate in precedenza avevano prodotto 98,5 milioni di tonnellate. Nonostante la forte concentrazione, il processo di razionalizzazione del comparto non è ancora terminato: a febbraio infatti Nippon Steel e Sumitomo hanno espresso l’intenzione di fondersi, dando vita al secondo gruppo siderurgico mondiale.

Giappone e Italia – La distanza tra Giappone e Italia limita fortemente gli scambi commerciali di acciaio tra i due Paesi. Nel 2010 l’Italia ha importato dal Giappone circa 50.000 tonnellate di acciaio, di cui 35.000 di piani, 4.000 di lunghi e 10.000 circa di prodotti di prima e seconda trasformazione. Ancora più limitato l’acciaio che ha fatto il percorso inverso, dall’Italia ad Giappone: solo 1.700 tonnellate, di cui il 77% composto da prodotti di prima e seconda trasformazione.

 

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