Non è né una certezza né una previsione. Ma lo scoppio di una seconda bolla speculativa dell’acciaio «è un timore che abbiamo». Lo ha detto a Siderweb Francesco Manni. «Mai come in questi ultimi mesi la dinamica dei prezzi è scollegata dall’andamento del consumo reale – ha spiegato -. La distanza tra la materia prima, in continuo aumento, e la domanda, sempre debole, è troppo forte e in questi casi la paura è che il meccanismo del mercato possa incepparsi». Per ciò che concerne l’attuale congiuntura «i consumi sono molto bassi: maggio, storicamente un mese favorevole per l’acciaio, ha fatto registrare una richiesta inferiore ad aprile». Ciò è avvenuto anche perché «ad aprile gli utilizzatori avevano puntato su un rialzo delle quotazioni e avevano adeguato la loro politica d’acquisto allo scopo, mentre oggi i clienti scommettono su un ribasso dei prezzi».
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