Nonostante la crisi, il 2009 dell’Acciaieria Arvedi si è chiuso con un incremento della produzione del 40% rispetto all’anno precedente. Merito degli investimenti andati a regime durante l’esercizio, in particolare della nuova acciaieria e del nuovo laminatoio ESP che grazie ad un’innovativa metodologia produttiva hanno consentito al gruppo di aumentare le vendite del 20%. Per ciò che concerne i dati del bilancio, la crisi si è fatta sentire con una diminuzione del 16,5% del fatturato (da ascriversi al calo dei prezzi registrato durante il 2009) a cui si è affiancata una riduzione dei costi produttivi del 12,2%. Si segnala, inoltre, un investimento di 200 milioni di euro per la realizzazione di ESP ed una conseguente crescita degli ammortamenti (passati da 34 milioni di euro nel 2008 a 47 milioni di euro nel 2009) e degli oneri finanziari. Il margine operativo lordo è stato positivo per oltre 50 milioni di euro (8,2% dei ricavi contro il 9,3% del 2008), mentre il risultato lordo è stato negativo per 18,8 milioni di euro e la perdita netta dell’esercizio è stata di 14,91 milioni di euro, contro un utile di 19,7 milioni del 2008.
Le controllate – La principale azienda controllata, Arvedi Tubi Acciaio, ha avuto una perdita di 2,5 milioni di euro nel 2009 a causa «della rilevante discesa dei prezzi di vendita». Nel 2008, invece, l’utile era stato di 4,5 milioni, mentre in futuro «si ritiene comunque che ATA, anche in considerazione degli investimenti recentemente effettuati, sarà in grado di produrre i risultati positivi attesi». In rosso anche il Centro Sviluppo Materiali Spa (-1,9 milioni di euro), mentre Finfly (+115.000 euro), Arvedi Trasmissione (+35.000 euro), Sograf (+9.000 euro) e Cremona Engineering (+7.000 euro) chiudono il 2009 in utile.
Il 2010 – Per l’esercizio in corso «le previsioni, in un mercato in cui non si denota ancora un trend spiccatamente espansivo, si imperniano sulle caratteristiche di eccellenza e flessibilità produttiva – si legge nella nota allegata al bilancio -, di qualità di prodotto e di servizio conseguite e rafforzate grazie agli investimenti ultimati (ESP) ed in corso di ultimazione (linee di finitura)». Queste realizzazioni «i cui benefici incominceranno a manifestarsi dall’esercizio corrente» porteranno anche «ad una riduzione stimata a regime del 30%, dell’incidenza dei costi per tonnellata prodotta». Nei primi mesi del 2010 «c’è un significativo aumento delle quantità vendute: rispetto al primo trimestre del 2010 la variazione è superiore al 100% sia per volumi sia per fatturato».
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