Scende la produzione cinese di acciaio. A causa delle chiusure di molti impianti per manutenzione e dell’indebolimento delle richieste dal settore auto, l’output a giugno è arrivato a quota 53,8 milioni di tonnellate, il livello più basso da febbraio a questa parte con un rallentamento del 4,1% rispetto alle 56,1 milioni di tonnellate prodotte a maggio. La produzione giornaliera si è ridotta del 10% dal picco massimo ma rimane comunque di circa il 15% maggiore dell’output registrato nel 2009. Secondo il centro di ricerca Mysteel Research Institute inoltre, il Paese dovrà ridurre le importazioni di minerale di ferro a causa del rallentamento della domanda da parte delle acciaierie cinesi. L’import di minerale è salito del 42% rispetto all’anno scorso arrivando a toccare quota 628 milioni di tonnellate. Sempre rimanendo in tema di ricerche, l’economista Huw McKay, ha recentemente calcolato che il livello procapite di utilizzo di acciaio in Cina è destinato a raddoppiare nel corso dei prossimi anni passando dai 375 kg ai circa 750 kg per persona del 2024. La stima si basa su una proiezione del prodotto interno lordo cinese pro capite che dovrebbe triplicare il suo livello effettivo passando dai 5.449 dollari del 2008 ai 15.449 dollari del 2024. Sulla base di un modello teorico, l’economista ha inoltre sottolineato come dopo la crescita economica, che dovrebbe trovare il suo picco massimo appunto nel 2024, il Paese non subirà una brusca decelerazione. McKay ha ammesso che ci sono molte sfide future per l’economia cinese, con una crescita che nel prossimo decennio sarà molto più difficile di quella che il Paese ha saputo affrontare negli anni appena passati.
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