“Eppur si muove”. Parafrasando la celebre frase di Galileo Galilei, dopo mesi di profonda stagnazione per l’intero settore, qualcosa pare che cominci a cambiare. Secondo quanto appreso da alcuni trader, a livello internazionale si respira un’aria diversa per quanto riguarda le materie prime, i semilavorati e alcuni prodotti lunghi.
In particolare, è ormai certo il recupero delle quotazioni delle billette che in due settimane ha fatto segnare +30-40 dollari alla tonnellata. Non si è fatta attendere la risposta della ghisa. Al rincaro delle billette e ad una forte richiesta di materiale da parte della Cina, i produttori russi e ucraini hanno risposto ritirando le precedenti offerte, che si attestavano sui 210-215 dollari alla tonnellata, e facendo richieste intorno ai 240 dollari alla tonnellata.
Guardando al rottame, la materia prima è in tensione e lo testimoniano le offerte alla Turchia in netto rialzo. Anche il tondo ha guadagnato qualche posizione. Il mercato algerino sembra abbia ricominciato a “tirare” ed i produttori stanno chiedendo aumenti nell’ordine dei 20-25 euro alla tonnellata. Sul fronte delle acciaierie tricolori pare che stiano temporeggiando evitando di quotare.
Tirando le fila, si può affermare che qualcosa si muove. Bisognerà verificare se si tratta di un fuoco di paglia o se questi aumenti si consolideranno dando vita ad una stabilizzazione del mercato e ad una graduale ripresa.