Cosa succederà nel 2009 all’industria siderurgica mondiale? Quali saranno i possibili sviluppi dell’attuale difficile situazione del comparto? A queste complicate questioni hanno provato a dare una risposta gli esperti statunitensi di WSD, tracciando tre possibili scenari per l’acciaio globale.
L’eventualità più probabile per gli analisti a stelle e strisce è che nel biennio 2009-2010 la profittabilità del settore scenderà rispetto agli anni appena trascorsi, ma rimarrà comunque superiore ai livelli del 2001-2002. Ciò sarà possibile se l’economia mondiale raggiungerà il suo limite inferiore nell’estate 2009, per poi ricominciare una crescita trainata dalla stabilizzazione del sistema finanziario internazionale e dalla ripresa dei mercati azionari. Questi sviluppi dovrebbero portare ad un forte rimbalzo delle quotazioni sia delle materie prime sia dell’acciaio che si concretizzerà nel 2011. Alla fine di quell’anno la produzione siderurgica globale sarà lievemente superiore a quella del 2008.
La seconda eventualità, invece, è di segno opposto. Se la domanda rimarrà debole e gli sforzi dei governi saranno insufficienti a rilanciare l’economia, ci sarà una recessione che durerà almeno fino al 2011. Questa situazione colpirà fortemente il settore dell’acciaio, erodendo il potere contrattuale delle acciaierie, portando la profittabilità ai livelli di inizio degli anni 2000 e provocando la bancarotta e la chiusura di molti produttori. Anche l’output mondiale di acciaio nel risentirà e nel 2011 si troverà ad un livello inferiore di quello dello scorso anno.
L’ultimo scenario, con scarse possibilità di concretizzazione, è quella della “crisi rapida”. Secondo questa eventualità la ripresa del settore avverrà già nel secondo semestre 2009 e nel 2010 le quotazioni del rottame e dei “metallici” aumenteranno ancora, trascinando anche i finiti. La produzione globale del 2011 sarà notevolmente superiore a quella del 2008.
Stringe il proprio campo di osservazione all’Europa, invece, il MEPS. Il centro studi inglese sottolinea che attualmente in Europa le quotazioni dei prodotti siderurgici «rimangono depresse» e che le aspettative positive di inizio anno «sono evaporate» a causa del basso livello della domanda. Per il futuro «i prezzi sono vicino al minimo, ma, ciononostante, sono probabili ulteriori cali nelle prossime settimane».
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