Grandi passi in avanti per la Olifer-Acp Spa (billette e lingotti per forgia a Cividate al Piano, nella bergamasca; laminatoio per profilati a Odolo-Bs). Come tanti “cugini” siderurgici, anche per la società guidata da Michele Oliva il 2007 è stato un anno brillante grazie ad un netto incremento di ricavi e utili. Il fatturato, non a caso, è passato da 103 milioni a 120 milioni di euro. L’utile netto è si è incrementato portando si a 14,3 milioni di euro contro i 9,9 milioni dell’esercizio precedente. I risultati reddituali vedono un cash flow (utile netto più ammortamenti) a quota 17,8 milioni contro i precedenti 12,4.
Risultati resi possibili da almeno tre cause concomitanti: da una parte la favorevole congiuntura che caratterizza il settore; il riassetto aziendale avviato a fine 2003 mediante una operazione di concentrazione che ha consentito la verticalizzazione del sistema produttivo aziendale e infine un piano di investimenti (ancora in corso) d’assoluta rilevanza.
In particolare, gli investimenti, sia produttivi che finanziari, hanno richiesto complessivamente 28,4 milioni di euro suddivisi nel modo seguente. In primo luogo 12,6 milioni di rinnovamenti impiantistici per Cividate al Piano; in secondo luogo la partecipazione al 26,8%, costata 12 milioni di euro, nella Iro Spa, la società siderurgica controllata al 51% da Carlo Leali, operazione che ha consentito la continuità produttiva e proprietaria di una delle storiche aziende odolesi; in terzo luogo l’acquisizione di una partecipazione nella Bredina di Nicola Pasini, terzo partner dell’operazione Iro, per altri 3,6 milioni di euro. È stato acceso un finanziamento temporaneo e infruttifero di 15,4 milioni erogato dalla controllante Olifin, la finanziaria di famiglia, per sopperire il fabbisogno connesso alle ricordate partecipazioni.
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