Anche la distribuzione siderurgica rappresentata da Assofermet è preoccupata dalle nuove tensioni tra Governo ed ArcelorMittal relative al testo in approvazione del Decreto Crescita.
Nella sua versione attuale il testo legislativo prevede infatti l’eliminazione dell’immunità penale concessa fino al termine del piano di risanamento.
Un fattore che potrebbe mettere in serio pericolo la continuità produttiva dell’impianto, come evidenziato ieri dall’azienda e ribadito oggi anche da Federacciai.
«Assofermet legge con preoccupazione le possibili implicazioni relative ai contenuti del Decreto Crescita finalizzati alla revoca delle tutele legali esistenti in capo ai gestori dell’impianto ex-Ilva di Taranto» spiega l’associazione dei distributori siderurgici riassumendo in tre considerazioni principali la propria posizione.
«Quella proposta è una modifica sostanziale delle pattuizioni prese con l’acquirente – prosegue Assofermet -. Senza entrare nel merito dei contenuti ci preme sottolineare come la certezza del diritto costituisca elemento essenziale del fare impresa nel nostro Paese. Un contesto regolatorio stabile è un prerequisito da cui ciascun imprenditore non può prescindere nell’esercizio della propria attività. Entrando invece più nel dettaglio dei contenuti, riteniamo doveroso sottolineare come gli accordi presi in fase di assegnazione dello stabilimento disciplinino un serrato piano di investimenti finalizzati al ripristino del pieno rispetto delle normative ambientali. Si tratta tuttavia di un percorso tecnicamente complesso ed economicamente impegnativo, di cui l’attuale gestore non ha responsabilità alcuna, e che tuttavia rappresenta la migliore soluzione anche per la città: è meglio un percorso serrato di progressivo recupero del rispetto dell’ambiente che uno stabilimento chiuso che rappresenterebbe una bomba ambientale per la collettività».
Assofermet non si ferma però a ribadire i principi di certezza del diritto per le imprese ma rimarca anche le implicazioni pratiche di una possibile chiusura del siderurgico tarantino.
«In ultimo una considerazione relativa alle attività delle aziende che rappresento – conclude -. Il pieno rilancio produttivo dell’Ilva è un elemento di cruciale importanza per il sistema della distribuzione e consumo di acciaio in Italia. È nostra ferma convinzione che l’attuale gestore abbia un pieno commitment verso il rilancio dello stabilimento con l’obiettivo di farne una best practice europea. Mettere a rischio tale processo vuol dire mettere a rischio una filiera di alimentazione di interi comparti produttivi del Paese».
Fonte: siderweb.com