La siderurgia mondiale prosegue nella sua marcia serrata. Ad ottobre del 2018, infatti, la produzione di acciaio a livello globale ha fatto registrare un incremento del 5,8% rispetto al medesimo periodo del 2017, arrivando a quota 156,583 milioni di tonnellate, con un aumento di 8,557 milioni di tonnellate.
Secondo i dati della World Steel Association, inoltre, tra gennaio ed ottobre l’output mondiale è stato pari a 1,502 miliardi di tonnellate, il 4,7% in più rispetto all’anno precedente. L’Europa è controcorrente sia ad ottobre sia nei primi 10 mesi dell’anno.
La vetta della classifica
Analizzando l’andamento dei primi 10 produttori mondiali di acciaio nei primi 10 mesi del 2018, si segnala la crescita dell’attività di otto nazioni ed il calo di due. Con il segno «più», svetta ancora una volta la Cina, con un +6,4% a 782,458 milioni di tonnellate, seguita dall’India (+5,5% a 88,433 milioni di tonnellate), dagli USA (+5,1% a 71,744 milioni di tonnellate), dall’Italia (+2,7% a 20,614 milioni di tonnellate), dal Brasile (+2,5% a 29,229 milioni di tonnellate), dalla Corea del Sud (+2,2% a 60,366 milioni di tonnellate), dalla Russia (+1,6% a 60,294 milioni di tonnellate) e dalla Turchia (+0,8% a 31,289 milioni di tonnellate). In calo, invece, la Germania (-2,4% a 35,554 milioni di tonnellate) ed il Giappone (-0,1% a 87,188 milioni di tonnellate).
Macro-aree: solo l’Ue scende
Delle nove macro-aree in cui World Steel Association divide il mondo, solo l’Unione Europea mostra un decremento dell’attività. I 28 partner continentali hanno prodotto infatti 140,611 milioni di tonnellate, con una riduzione dello 0,4% rispetto ai primi 10 mesi del 2017. L’area con il maggior tasso di crescita della produzione è il Medio Oriente (+13,0% a 29,929 milioni di tonnellate), seguita dall’Oceania (+9,0% a 5,359 milioni di tonnellate), dall’Africa (+8,5% a 12,117 milioni di tonnellate), dall’Asia (+5,7% a 1,058 miliardi di tonnellate), dal Nord America (+3,6% a 100,217 milioni di tonnellate), dal Sud America (+2,7% a 37,208 milioni di tonnellate), dai Paesi europei non facenti parte dell’Ue (+2,0% a 34,227 milioni di tonnellate) e dalla Comunità degli Stati Indipendenti (+1,4% a 84,725 milioni di tonnellate).
Fonte: siderweb.com