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La produzione mondiale di acciaio cresce a «forza quattro» nel primo trimestre del 2018. Secondo i dati resi noti dalla World Steel Association, infatti, l’output è salito del 4,1%, arrivando a 426,551 milioni di tonnellate, 16,790 milioni di tonnellate in più rispetto al medesimo periodo dell’anno precedente.

 

Il tasso di utilizzo degli impianti siderurgici, a livello globale, è stato pari al 74,5% a marzo, contro il 72,3% del medesimo mese del 2017. Il dato è il più alto degli ultimi due anni.

 

Corre il Medio Oriente

Tra le nove macroaree in cui la World Steel Association suddivide il globo, otto sono in crescita, mentre la Comunità degli Stati Indipendenti, affossata dalla contrazione di Russia (-6,7%), Ucraina (-2,8%) e Kazakistan (-4,2%), cede il 4,4% rispetto al primo trimestre del 2017. Tra le altre aree, spicca il +24,4% del Medio Oriente (9,403 milioni di tonnellate), spinto dal +47,0% dell’Iran. Seguono, l’Oceania (+10,2% a 1,558 milioni di tonnellate), i Paesi europei non facenti parte dell’Ue (+9,3% a 10,432 milioni di tonnellate, con la Turchia a +7,9%), l’Africa (+9,1% a 3,619 milioni di tonnellate, con l’Egitto a +15,6%), il Sud America (+6,8% a 11,126 milioni di tonnellate, con l’Argentina a +24,9%), l’Asia (+4,6% a 294,066 milioni di tonnellate, con la Cina a +5,4%) e il Nord America (+1,9% a 29,492 milioni di tonnellate, con gli USA a +2,2%).

 

Unione europea a marce ridotte

 

L’area con il tasso di crescita inferiore (CSI esclusa) è l’Unione europea, che aumenta il proprio output dello 0,9%, arrivando a 43,073 milioni di tonnellate, 390mila tonnellate in più rispetto al primo trimestre del 2017. Dei 20 stati produttori, 12 incrementano la produzione, mentre 8 la diminuiscono. Tra i maggiori produttori continentali, la Germania rimane al primo posto (+0,3% a 11,010 milioni di tonnellate), l’Italia al secondo (+3,7% a 6,405 milioni di tonnellate), la Francia al terzo (+1,9% a 3,975 milioni di tonnellate), la Spagna al quarto (-1,7% a 3,595 milioni di tonnellate) e la Polonia al quinto (+5,8% a 2,648 milioni di tonnellate). La nazione con il maggior tasso di incremento è la Grecia (+23,5% a 394mila tonnellate), quella che fa registrare il maggior calo è il Regno Unito (-6,6% a 1,782 milioni di tonnellate).

 

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Fonte: siderweb.com 

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