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L’output globale di acciaio nel mese di maggio punta ancora verso l’alto. Secondo quanto riferito all’interno del report mensile diffuso dalla World Steel Association, infatti, le acciaierie hanno sfornato complessivamente 143,325 milioni di tonnellate di acciaio grezzo, pari al 2% in più rispetto al medesimo mese del 2016.

 

Significativo l’aumento registrato anche nel confronto dei primi cinque mesi dell’anno. Con 694,876 milioni di tonnellate, infatti, il periodo gennaio – maggio 2017 supera l’equivalente dell’anno precedente del 4,7%.

 

In sette a guidare la crescita

 

Analizzando l’elenco organizzato per Paese pubblicato dall’associazione si evince che tra gli Stati a trazione siderurgica sono sette i motori dell’aumento produttivo.

Non può che esserlo la Cina che – a dispetto di annunci di tagli di capacità produttiva che, dal 2016 ad oggi, dovrebbe aver raggiunto i 100 milioni di tonnellate secondo la National Development and Reform Commission – ha sfornato 72,259 milioni di tonnellate, l’1,8% in più rispetto a maggio 2016. Il confronto sul dato complessivo da inizio 2017 ricalca l’andamento globale. Con 346,833 milioni di tonnellate prodotte nei primi cinque mesi dell’anno, l’incremento sul 2016 è del 4,4%.

Anche l’India dimostra di non voler lasciare lettera morta la strategia governativa volta all’incremento produttivo. Le acciaierie del Paese, infatti, hanno toccato quota 8,5 milioni di tonnellate, verso l’alto del 6,4% rispetto a maggio 2016. Il confronto dei primi cinque mesi del 2017 con gli stessi dell’anno precedente descrive un balzo in avanti del 7,4%, producendo complessivamente 41,822 milioni di tonnellate.

Rimanendo in Asia, anche Taiwan incrementa la propria produzione toccando 1,9 milioni di tonnellate, l’1,3% in più di maggio 2016.
Nel complesso, il continente asiatico ha sfornato 98,931 milioni di tonnellate, verso l’alto del 2,4% rispetto al quinto mese dello scorso anno.

Spostandosi nel Medio Oriente, l’Iran continua la propria corsa. Con 1,79 milioni tonnellate compie un balzo in avanti dell’8,8% su maggio 2016 e raggiunge 8,159 milioni di tonnellate di acciaio prodotto dall’inizio del 2017 (+13,1% rispetto al periodo gennaio – maggio 2016).

In Sud America, il Brasile torna a crescere: con una produzione di 2,931 milioni di tonnellate, l’output di acciaio del Paese è salito del 13,2%. Il dato complessivo, pari a 14,074 milioni di tonnellate, sale del 14,2% rispetto ai primi cinque mesi del 2016.

Il sesto motore della crescita mondiale è rappresentato dalla siderurgia turca che ha sfornato 3,288 milioni di tonnellate, in alto del 9,7% rispetto ai livelli di maggio 2016. Il dato complessivo dei primi cinque mesi è di 15,093 milioni di tonnellate, in crescita dell’11,5% sul medesimo mese del 2016.

In Unione Europea solo la Francia sorride. Le acciaierie transalpine hanno sfornato 1,425 milioni di tonnellate pari ad un incremento tendenziale del 21,5%.
Puntano tutte verso il basso le industrie siderurgiche leader del continente. Oltre all’Italia che, come già riferito, ha perso il 4,1% rispetto a maggio 2016, la Germania ha ceduto l’1,4% producendo 3,801 milioni di tonnellate. Perdono terreno nel confronto annuo anche la Spagna (-3,7%) e il Regno Unito (-16,1%).
Nel complesso, l’Ue a 28 ha sfornato a maggio 14,758 milioni di tonnellate, in aumento del 2% rispetto al quinto mese del 2016.

 

Cedono Russia, Ucraina e Messico. Stabili USA, Giappone

 

Maggio negativo per i polmoni d’acciaio dell’Est rappresentati da Russia e Ucraina. Le acciaierie di Mosca, con 5,953 milioni di tonnellate, hanno perso rispetto a maggio 2016 l’1,5%.
Ancora profondo rosso per l’Ucraina, vittima del lungo conflitto del Donetsk. Con 1,689 milioni di tonnellate prodotte, il calo rispetto al 2016 è del 25,5%.

Con 1,63 milioni di tonnellate sfornate, il Messico perde l’1% nel confronto annuo. Sostanzialmente stabili, invece, Giappone e Stati Uniti. Le acciaierie nipponiche hanno prodotto 8,951 milioni di tonnellate, lo 0,1% in più rispetto al 2016. La siderurgia statunitense, invece, ha totalizzato 6,995 milioni di tonnellate, lo 0,2% in più nel confronto tendenziale.

 

 

 

Fonte: siderweb.com