Ottobre positivo quello da poco terminato in termini di produzione di acciaio mondiale. Secondo i dati diffusi dalla World Steel Association, infatti, l’output totale del decimo mese del 2016 ha toccato i 136,523 milioni di tonnellate, in aumento del 3,3% rispetto al medesimo periodo del 2015, quando furono sfornati 132,128 milioni di tonnellate. Ad eccezione del Sud America, tutte le macro aree prese in esame hanno evidenziato incrementi produttivi.
Ma a dare reale sostanza all’aumento globale è il continente asiatico, trainato da un’ottima performance della Cina.
Europa in lieve incremento. Italia e Francia best performer
Le acciaierie dell’Ue a 28 hanno totalizzato un output di 14,051 milioni di tonnellate, lo 0,3% in più rispetto ad ottobre 2015, quando si toccò quota 14,005 milioni di tonnellate. Tra i Paesi a forte trazione siderurgica spicca, da un lato, il passo indietro della Germania e della Spagna, dall’altro la marcia alta ingranata da Francia e Italia. La produzione tedesca, infatti, ha totalizzato 3,506 milioni di tonnellate, in calo del 3,7% rispetto al 2015, quando la somma fu di 3,639 milioni di tonnellate. Anche la Spagna evidenzia un deciso passo indietro identificato da un -10,5% nel confronto su base annua. Le acciaierie spagnole hanno sfornato 1,189 milioni di tonnellate lo scorso mese, contro 1,328 milioni di tonnellate del 2015.
Francia e Italia, invece, sugli scudi. I produttori siderurgici transalpini hanno raggiunto 1,320 milioni di tonnellate lo scorso mese, pari al 12,8% in più rispetto a 1,17 milioni di tonnellate di ottobre 2015. Come già riferito da Siderweb, l’Italia torna ad evidenziare un segno positivo abbattendo il muro dei 2 milioni di tonnellate (2,133 milioni di tonnellate), contro 1,915 milioni di tonnellate del decimo mese dello scorso anno (+11,4%).
Turchia: deciso balzo in avanti. Segno «+» per la Russia
Le acciaierie turche hanno mancato di un soffio i 3 milioni di tonnellate, producendo ad ottobre 2,975 milioni tonnellate (+8,6% rispetto al 2015). Ancora una volta, invece, i due principali player d’acciaio della Comunità degli Stati Indipendenti viaggiano in senso opposto. La Russia sale del 2% sfornando 5,942 milioni di tonnellate nel mese scorso, a fronte dei 5,825 milioni di tonnellate del 2015. Ancora un deciso segno negativo, invece, per l’Ucraina che raggiunge 1,931 milioni di tonnellate (-6,1% rispetto al 2015).
Nord verso l’alto, Sud verso il basso. Iran cresce ancora
Il continente americano dell’acciaio diverge in termini di produzione siderurgica ad ottobre. Se, infatti, le acciaierie sudamericane, nel loro complesso, sfornano 3,514 milioni di tonnellate, cedendo 417 mila tonnellate nel confronto annuale, le regioni settentrionali compiono un passo in avanti. Con un output complessivo di 9,122 milioni di tonnellate, infatti, centrano un incremento dell’1,6% rispetto agli 8,976 milioni di tonnellate del 2015. Ciononostante, gli USA non intercettano il trend in rialzo, producendo 6,382 milioni di tonnellate (-2,5% rispetto ad ottobre 2015). Nell’America Latina, il Brasile continua a compiere passi indietro raggiungendo i 2,72 milioni di tonnellate, pari ad un calo dell’8,8% rispetto al decimo mese dello scorso anno.
Per quanto riguarda, invece, le regioni mediorientali, va sottolineato il costante aumento evidenziato dall’attività delle acciaierie iraniane che toccano, ad ottobre, 1,64 milioni di tonnellate, pari al 23,9% in più rispetto all’anno precedente.
Il taglio c’è, ma non si vede
La destinazione di questo ideale giro del mondo non può che essere rappresentata da Pechino. Le acciaierie cinesi, sulle quali insistono notizie di tagli della produzione e strette governative, secondo i dati della World Steel Association non si sono ancora adeguate al regime di riduzioni. Lo dice a chiare lettere l’output di ottobre che ha toccato i 68,510 milioni di tonnellate, pari al +4% rispetto al 2015 quando furono prodotti 65,875 milioni di tonnellate. Tutte i Paesi del continente asiatico – ad eccezione della Corea del Sud – volgono verso l’alto e, nel loro complesso, totalizzano 94,3 milioni di tonnellate, in crescita sul 2015 del 4,2%.
Fonte: siderweb.com