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Chi sperava in un 2016 più vitale sul fronte della produzione d’acciaio resterà deluso. L’output nazionale di acciaio, come mostrato dai dati aggiornati da Federacciai, inizia il nuovo anno con un -5,3% rispetto a gennaio 2015. Le acciaierie tricolori, infatti, hanno sfornato nel primo mese «solo» 1,8 milioni di tonnellate contro gli 1,9 milioni dell’anno precedente. Un dato negativo che conferma quello che Siderweb aveva già raccolto nelle analisi di mercato riferite allo scorso mese.

Con una domanda interna fiacca e prezzi depressi impossibile recuperare volumi. Se poi a questa condizione aggiungiamo anche le quote di export perse per colpa del nuovo sistema di licenze e di riduzione delle importazioni di acciaio da costruzione dell’Algeria, ecco che la frittata è fatta. Per avere conferma di queste impressioni si dovrà aspettare ancora un mese: i dati riferirti a lunghi e piani si fermano a dicembre 2015. Nell’ultimo mese dell’anno i lunghi avevano avuto una reazione importante facendo segnare un +16,3% sul 2014 con 664 mila tonnellate prodotte, che avevano portato il gap annuale ad un -1,4% per 11,156 milioni di tonnellate di produzione. Completamente diversa la fotografia sui piani, i prodotti da altoforno avevano pagato solo un -1,5% su dicembre 2014 con 981 mila tonnellate di produzione, ma scontavano un -11% con soli 10,554 milioni di tonnellate di produzione. Il 2015 potrà essere ricordato come l’anno in cui la produzione di prodotti lunghi ha superato quella dei piani, un evento che non si verificava dal 2008.
Inoltre dai dati raccolti per febbraio difficile vedere un’inversione di tendenza, dal momento che il nodo algerino fatica ad essere sciolto creando non poca apprensione ai produttori nazionali di lunghi per l’edilizia e non solo. Una buona notizia invece potrebbe arrivare dall’imposizione dei nuovi dazi all’import varati dall’Ue, che sopratutto per i piani potrebbero in parte arginare l’inondazione di import vista lo scorso anno.

Fonte: siderweb.com

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