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Mentre a Trieste si discute del futuro della Ferriera di Servola, a Piombino si fa lo stesso per il polo siderurgico toscano. Nell’aula consiliare del comune livornese, è giunta qualche importante conferma da parte di Francesco Semino – direttore delle pubbliche relazioni di Lucchini in rappresentanza del gruppo, visto il concomitante impegno in Friuli del commissario Nardi –.

Il gruppo, non presente in occasione della conferenza stampa di venerdì 17 gennaio – momento in cui all’Italia dell’acciaio venne presentato il piano della tunisina SMC – si è espresso, quindi, per la prima volta, in merito alla faraonica offerta giunta dal Medio Oriente. «Non si può non tener conto di quella pubblicamente illustrata nei giorni scorsi in Comune dalla tuninina SMC» ha affermato Semino, secondo quanto riportato sulle pagine de «Il Tirreno», il quale ha inoltre aggiunto che «l’importante progetto industriale e la sua rilevanza sono una novità di cui tenere conto». Il direttore delle Pr ha, inoltre, aggiunto: «Non possiamo permetterci il lusso di disperdere questa proposta. Tutto nel rispetto delle procedure della gara in corso che non pongono limiti, ma anzi il dovere al commissario di verificare», facendo così chiaro riferimento alla precisa intenzione di garantire la reale fattibilità della proposta araba, ma anche delle altre due sul tavolo (quella della cordata Duferco-Feralpi-Acciaierie Venete e quella del fondo Klesch). Sempre secondo quanto affermato dal quotidiano toscano, gli emissari del magnate giordano Khaled al Habahbeh – o forse lui stesso – si recheranno a Piombino entro il 10 febbraio – giorno di scadenza del bando di cessione – per incontrare la dirigenza Lucchini, mentre entro il termine di gennaio incontreranno in Regione il governatore Rossi.

Fonte: siderweb.com

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