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News 2010

20° Steel Market Outlook – Le opinioni dei protagonisti dell’incontro: Fornasini, Marcegaglia, Crapanzano, Ciocca e Capezzuoli

By 24 Giugno 2010No Comments

Milano – Achille Fornasini, Antonio Marcegaglia, Vincenzo Crapanzano, Michele Ciocca e Roberto Capezzuoli. Questi i protagonisti della ventesima edizione dello Steel Market Outlook organizzato oggi da Siderweb a Milano nella sede della Camera di Commercio.

Secondo Achille Fornasini (Siderweb) oggi i prezzi dei prodotti siderurgici e delle materie prime stanno vivendo una fase di correzione, comunque all’interno di un ciclo di crescita. Ciò vale «per il rottame tedesco, che ha ancora spazio per scendere ma che si fermerà su livelli superiori ai precedenti minimi. Per i lunghi c’è la possibilità di ulteriori discese ma di entità non elevate, mentre per i piani vedo una correzione più ampia». L’unico prodotto fuori dal coro è il rottame italiano, che si è rafforzato nelle ultime settimane. Antonio Marcegaglia (a.d. Gruppo Marcegaglia) ha invece analizzato le forze che influenzano il comparto siderurgico, giungendo poi ai numeri che caratterizzeranno l’Europa e l’Italia nei prossimi anni. In particolare «il Pil salirà tra l’1% e il 2% nel 2010 nell’Europa occidentale e nel 2011 dovrebbe crescere dell’1,4%». Per ciò che concerne l’acciaio «Eurofer stima un consumo reale al +0,1% nel 2010 e +5% nel 2011 nell’Ue, ma il basso livello di stock potrebbe aver influenzato la percezione ed il risultato credo sarà più alto». Non tutti i Paesi europei, poi, otterranno gli stessi exploit «ma quelli con una base manifatturiera più forte reggeranno meglio». «C’è un eccesso di capacità produttiva installata in Europa oggi, che ieri veniva affrontato con l’arma dell’export. In futuro sarà sempre più difficile: non si potranno più vendere fuori dalla comunità prodotti semplici, ma bisognerà realizzare manufatti complicati, che richiedano ricerca e investimenti». Questa è la visione di Vincenzo Crapanzano, a.d. di Tenaris Dalmine, sul futuro del comparto siderurgico europeo. Un settore che dovrà ristrutturarsi, adattando la propria produzione ai volumi richiesti dai consumatori europei e, come detto, dedicando all’esportazione solo i prodotti di alta qualità. Per ciò che concerne l’Italia «c’è ottimismo sulla tenuta del comparto, in quanto le acciaierie hanno raggiunto un alto livello di efficienza che le renderà ancora competitive a lungo». Michele Ciocca, presidente di Assofermet Acciaio, si è concentrato sulle prospettive a breve del comparto distributivo italiano, sottolineando che «data l’attuale situazione, se il ciclo economico peggiorasse ulteriormente ci aspettiamo problemi per la tenuta di alcuni utilizzatori». Non tutto, però, è negativo. A favore di un miglioramento della congiuntura dell’acciaio giocano «il basso livello degli stock in filiera, l’annuncio della riduzione produttiva da parte di alcune acciaierie e l’indebolimento dell’euro nei confronti del dollaro, che favorirà l’export europeo». Roberto Capezzuoli, giornalista de Il sole 24 ore, ha sottolineato la crescente importanza dei Paesi emergenti nel settore, rilevando che oggi «le notizie che coinvolgono la Cina o l’Australia (per le materie prime) sono diventate di importanza cruciale per il mercato: anche il cambio del premier in Australia, con la salita al potere di una fazione contro la tassa sui profitti sul minerale ferroso, rischia di aver più peso di qualsiasi cambiamento nel settore siderurgico europeo».

 

Domani su Siderweb saranno disponibili più ampi aggiornamenti e si potranno scaricare le slide dei relatori.

 

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